giovedì 30 gennaio 2014

Sinistra, Grillini: Jumanji

<<Sono contro i Grillini? Si>>. << Sono a favore dei Grillini? Si>>.

La parabola discendente di questi ultimi giorni, in cui il deprecabile decadimento morale si somma all'alienante insensatezza politica, mi pone di fronte ad una profonda riflessione. Ho cercato sempre di essere “sul pezzo”, come si dice in gergo. Ho cercato sempre di vedere le cose per come stanno ed ho atteso risposte, a domande necessariamente polemiche, sia da Di Battista, Grillino, sia da Renzi, Pd. Nessuno mi ha dato udienza, orale o virtuale, ovviamente. Questa biunivocità rappresenta la mia cogente e necessaria sofferenza rispetto all'attuale e circostante. Se oggi mi chiedessero se tifo o parteggio per i grillini risponderei seccamente di no. Se mi chiedessero se i Grillini abbiano torto, risponderei seccamente ed ugualmente di no, almeno non sempre. Parlare di Beppe Grillo come politico è come dare credito al Vino in tetrapak. Grillo del Politico e per meglio dire dello statista non ha la caratura, non ha la visione. L'unica qualità che lo accomuna alla casta è la voglia di raccogliere il maggiore numero di voti.



D'altronde come si può considerare interlocutore serio uno che propone come soluzione per il caso Electrolux: di non fare pagare più i soldi all'azienda svedese tra tasse ed imposte varie? No Grillo non è un politico, ne tanto meno una persona seria. Puoi anche arrivare a nuoto a Messina, ma se dici che la mafia non ha mai costretto nessuno ad impiccarsi sei sbagliato in partenza. D'altra parte però, e ce lo siamo detti tante volte, Grillo esiste perché gli altri esistono. Nei vuoti del Pd è nato Grillo, nei vuoti delle tradizioni socialiste e liberali è nato il Movimento 5 Stelle. Anni addietro parlai male della sinistra Mazarese (Mazara è la mia città natale) perché si stava facendo scappare l'opportunità di inglobare la forza propulsiva di un movimento, Azione Popolare, che lottava fieramente per il mantenimento dell'ospedale cittadino.

Il Pd fu cieco, anche in malafede, non ascoltando quelle istanze e proprio da un nucleo di quel movimento si generò il Circolo di SEL e, qui voglio arrivare, il meet up dei grillini locale (qui l'articolo ). Certo alcuni diranno che sia il meet up che il simbolo erano già presenti a Mazara, ma furono quegli uomini e quelle donne lasciati soli a lottare per il proprio ospedale a non volere avere a che fare con il Pd assente sui temi reali. Questa dimostrazione, molto molto netta, evidenzia come la sinistra, più della destra, sia colpevole della nascita del Movimento 5 Stelle. Sono tutte personalità di sinistra quelle proposte per la Carica di presidente della Repubblica, sono quasi tutte idee di sinistra quelle che il movimento cerca di applicare. Lo fa malamente? Sicuramente. D'altronde guidati da due entità non commentabili, che portano nelle istituzioni gente con il cervello sulla luna ed ignoranti patentati, cosa ci si può aspettare. Agli effetti dai Grillini non mi aspetto nulla, da quando non vollero votare la prima fiducia a Bersani, non sancendone la nascita di un governo. Dagli altri si. Mi aspetto che il Pd, Sel, non facciano violenza democratica. Se il decreto “Banca Italia - Imu” era quasi alla scadenza, doveva scadere, e non si doveva applicare la tagliola. D'altronde il tempo per operare ci sarebbe stato. Non mi si venga a dire che il governo Letta si sta distinguendo per la mole di provvedimenti che porta in aula, anzi. Non vale neanche la regola: senza quel provvedimento si pagherebbe l'Imu. Sarebbe bastato non fare 6 sconti alle società delle slot machine. Non mi si venga neanche a dire che il Governo Letta si sta impegnando per produrre quei famosi provvedimenti che servono. No. Non lo sta facendo. Si può essere in accordo od in contrapposizione con l'operato generale del governo, ma di certo non si può accettare la presenza di leggi (difficilmente costituzionali) che vengono trattati in questo modo, proprio puntando sulla celerità, per non rischiare che il mondo se ne accorga. I grillini sono quelli che sono. Non mi piacciono, almeno la grande parte di loro. Taluni invece sono bravissime persone. Gli altri però, i sinistrosi, ne legittimano costantemente l'operato. E' inutile che Renzi parli in modo giovanile se poi fa gli accordi in stile Giolitti sulla Legge elettorale. E' inutile che Alfano si ammanti di eroismo se poi ritorna quatto quatto da Berlusconi. E' inutile prendersela con i grillini. Grillo è il risultato del tradimento delle ideologie. Quando le grandi tradizioni politiche si sono lacerate, hanno generato il mostro Berlusconi, che in maniera proporzionale ha creato il proprio alter ego politico, ovvero Di Pietro. Quando anche questi è stato distrutto con l'Italia dei Valori, il malcontento diffuso non poteva restare silente.



No, i Grillini non sono il problema. Possono causarne di nuovi, certo, e lo fanno. Ma come nel film Jumanji, che i “non più ragazzini conosceranno”, Grillo ed i suoi effetti scompariranno quando il gioco sarà completato.
Come si completa il gioco della politica Italiana? Secondo me il circolo si chiuderà quando (scusate l'astrattezza) il termine <<Pudore>> ritornerà al centro del tavolo.


« La nostra unica speranza è finire la partita! »

Ivano Asaro.
Ivano Asaro


domenica 26 gennaio 2014

Serie A: 21° giornata, la Juventus torna terrestre.

Fatal Roma per la Juve, i campioni in carica tornano dalla settimana Romana con l'eliminazione dalla coppa Italia e il primo pareggio, dopo le 12 vittorie consecutive, in campionato. Nell'anticipo i bianconeri pareggiano con la Lazio, un risultato che comunque non può essere considerato negativo visto che dopo 25 minuti si sono ritrovati in 10 e in svantaggio a causa dell'espulsione di Buffon e del rigore trasformato da Candreva. Una Juventus che aveva cominciato la partita in modo meno brillante del solito e che dopo il gol subito ci ha messo un po di tempo per sistemarsi in campo, nel secondo tempo è entrata in campo più concentrata e riesce ad ottenere il pareggio che limita i danni. Ottima la prestazione della Lazio che nel finale sfiora per 2 volte il gol vittoria e che sembra un altra squadra rispetto la squadra di Petkovic. Del mezzo passo falso della Juventus ne approfitta la Roma che espugna il difficile campo di Verona, grazie ad un Gervinho stellare. I giallorossi si riportano a meno 6 dalla vetta e possono continuare a sperare di riprendere la Juventus, per il Verona invece terzo stop consecutivo, dopo una prima metà di stagione super ma è una crisi solo di risultati perché i gialloblu giocano bene e si riprenderanno specie se ritroveranno qualche infortunato.
Chi invece non approfitta del passo falso della Juve è il Napoli, i partenopei pareggiano in casa contro la loro bestia nera, il Chievo, e rimangono a -12 dai bianconeri. La squadra di Benitez attacca tutta la partita crea molte occasioni ma riesce a pareggiare solo a fine partita grazia ad un incertezza di Puggioni, A fine partita fischi del San Paolo per un Napoli che deve trovare solidità difensiva se vuole reggere il passo delle 2 davanti. Pareggia anche la Fiorentina  nel posticipo serale e perde l'occasione di avvicinarsi al terzo posto. Una partita spettacolare che termina 3a3. I viola trascinati dalla tripletta di Aquilani non riescono a vincere anche a causa di un arbitraggio che definire scarso sarebbe un complimento.  Attenuante per i Viola le assenze di Rodriguez, Borja Valero, Rossi e Gomez. Dall'altra parte un ottimo Genoa che passa in vantaggio grazie ad un rigore inesistente ma poi fa la sua partita dignitosa e riesce a pareggiare all'80esimo, prendendo un punto in un campo difficilissimo.

CRISI INTER.

L'Inter non sa più vincere, 8 punti nelle ultime 9 partite, ultima vittoria nel 2013 nel derby contro il Milan. Inter che riesce a far fare punti anche al Catania che in questa stagione in 10 partite in trasferta non aveva ancora fatto un punto. Nerazzurri che dominano la partita con il possesso palla ma non riescono ad essere pericolosi sotto porta. La squadra è stata contestata dai tifosi prima dell'inizio della partita, durante la partita invece cori contro i dirigenti, Branca e Fassone su tutti. La squadra in campo sembra scarica fisicamente, non riesce a sviluppare trame di gioco interessanti e non riesce ad essere incisiva sotto porta. In questa ultima settimana di mercato Thohir deve intervenire pesantemente, perché queshta squadra rischia di fare peggio dell'anno scorso. Bisogna capire se Ranocchia è tagliato fuori dal progetto, e se verrà ceduto va sostituito con un difensore all'altezza. Bisogna capire se Icardi vuol tornare a giocare a calcio, altrimenti va preso un attaccante. Bisogna rivoluzionare la linea mediana, il centrocampo schierato oggi, non è presentabile a certi livelli. Dopo il pasticcio Guarin, che probabilmente verrà ceduto, un paio di centrocampisti di spessore andrebbero comprati.

SOGNANDO L'EUROPA.

Per una Milanese in crisi ce n'è un'altra che si sta risollevando, a livello di gioco il Milan non fa niente di più
dell'Inter ma almeno è assistito dalla fortuna. In svantaggio nel primo tempo a causa del pasticcio difensivo di Amelia (a proposito invece di comprare mediani e Trequartisti, non sarebbe meglio comprare un paio di difensori e un portiere?) il Milan riacciuffa la partita negli ultimi minuti di gioco grazie alla follia di Cabrera, che tocca la palla di mano e regala al Milan una punizione dal limite che Balotelli insacca. Nel forcing finale la squadra di Sedoorf riesce anche a segnare il gol della vittoria grazie a Pazzini. Anche per Sedoorf c'è molto da lavorare, il Milan gioca male e il nuovo modulo scelto non sembra essere quello giusto per questa squadra. Il Cagliari vede invece sfumare nel finale una vittoria che le avrebbe fatto molto comodo, Cagliari che deve gestire meglio le partite, visto che non è la prima volta che quest'anno viene riacciuffato alla fine.  Continua a volare il Torino che batte l'Atalanta ed è in piena zona Europa League, vittoria trovata grazie ad un dubbio rigore che Cerci trasforma. Nel finale l'Atalanta prova a riacciuffare il pareggio ma è il Torino che va vicinissimo al raddoppio con un altro rigore che però Immobile fallisce. L'Atalanta continua ad avere una doppia faccia, bellissima e concreta in casa, brutta fuori casa. Altra squadra che sogna l'Europa è il Parma, che batte una brutta Udinese grazie al gol di un rigenerato Amauri, già 4 gol in questo 2014. I Ducali salgono a 32 punti in classifica a solo un punto dall'Inter mentre l'Udinese è solo 3 punti sopra la zona retrocessione, per i friulani si ha l'impressione che sia finito un ciclo quello Di Natale/Guidolin.

ZONA RETROCESSIONE

Pareggio all'ultimo secondo per il Bologna che raggiunge la Samp al 90esimo grazie ad un rigore trasformato da Diamanti. La Sampdoria perde l'occasione di allontanarsi ulteriormente dalla zona retrocessione per il Bologna un punto che ormai sembrava andato e che scuote leggermente la classifica. Torna alla vittoria il Livorno che strapazza il Sassuolo 3a1. Dopo il cambio di allenatore e l'avvento di Di Carlo i Toscani vincono meritatamente contro un avversario diretto e tornano a respirare. Per il Sassuolo ennesima prestazione da dimenticare contro squadre di pari livello, se gli emiliano vorranno salvarsi devono cominciare a fare punto contro suqadra alla propria portata, i punti fatti contro le grandi non bastano

CAMPIONATO APERTO?

La Juventus rimane la grande favorita per la vittoria del titolo, il pareggio, in un inferiorità numerica, contro un ottima Lazio è un risultato che non può essere considerato negativo, la Roma d'altra parte fa bene a crederci, è ormai una certezza del campionato, si è ripresa benissimo dalla batosta presa allo Juventus Stadium e ormai anche senza Totti riesce a creare tanto e a giocare benissimo. Il Napoli contestato dai tifosi, ha bisogno di rinforzare pesantemente la retroguardia, i terzini non offrono le giuste garanzie dietro, ieri Maggio in fase difensiva è stato disastroso e anche i centrali non offrono garanzie adatte ad una squadra che dovrebbe lottare per il titolo.

GOL DELLA GIORNATA
Sono stato indeciso fino alla fine se scegliere la grandissima azione di Gervinho o il tiro di Sardo. Ho scelto il gol di Sardo perchè da un difensore certe cose non te le aspetti

Davide Mauro


Due o tre domande a Renzi

Ho molte volte scritto questo nome negli ultimi mesi. Quale? Certamente Renzi. Ne ho parlato spesso, e non potrebbe essere diversamente vista la natura della politica italiana, specie in questo particolare momento.

Prima di diventarne ossessionato però cambio strada ed a posto di parlare di Renzi parlo con Renzi, o se preferite a Renzi.

Qualsiasi sia la natura del testo comunque so perfettamente che una risposta non ci sarà, come non c'è mai stata dai Grillini, e perciò scrivo perché chi ha pensato le stesse cose, le stesse domande, che state per leggere abbia una sponda; chi invece la pensa diversamente possa avere un democratico alterco politico.


Egregio segretario Renzi, essere il segretario del partito più grande d'Italia (nella foto i sondaggi) deve essere una bella responsabilità. Non deve essere facile, ma in fondo chi vuole la bicicletta deve anche sapere pedalare. Lei dice sempre che questo governo non la convince perché ha saputo solo parlare di Imu. Ora io chiudo gli occhi, come da suo consiglio, e provo ad immaginare cosa mi resta di queste prime settimane della sua azione. Ovvio che la risposta sia il prospetto di riforma della legge elettorale, ovvio e neanche scontato. Il tema è caldo, lo ha tirato in ballo lei, dando una forte accelerazione alla politica romana. Di altro non si può fin qui parlare. Troppo poco il tempo dalla sua elezione, troppo poco il tempo per fare due o più iniziative. D'altronde lei per sua stessa ammissione non è Mandrake. In questo progetto ci sono però alcuni passaggi che non mi tornano, e sarebbe cosa gradita avere dei chiarimenti.


  • Perché, vista la sua forza all'interno del Direttivo del Pd, effetto della sua enorme affermazione nelle primarie, ha portato il prospetto di riforme al voto dei delegati solo dopo avere parlato con le rappresentanze degli altri partiti? Perché non ha prima avviato un serrato confronto all'interno dell'assemblea dei delegati, votato un prospetto, e solo dopo impostato una trattativa con i leader degli altri partiti oggi in parlamento? Il risultato non sarebbe cambiato concretamente in quanto lei ha la forza all'interno del Pd per votarsi da solo le relazioni, che è poi quello che è successo. Perché ridicolizzare la minoranza? Perché imporsi fuori dal dialogo? Io sarò in malafede ma mi è sembrata una chiara mossa mediatica con due riferimenti palesi: gli altri leader che oggi più che mai sanno chi devono chiamare per risolvere le questioni con il Pd, ed all'elettorato che adesso ha identificato un padrone anche a sinistra. Io posso pure sbagliarmi, ma imporre alla sua minoranza un accordo fatto con personalità esterne al partito è irriguardoso nella dialettica democratica, specie se poi si predica la fedeltà e la coerenza al progetto.

  • Questa riforma costituzionale, con annessa la riforma elettorale, porterà nuovi temi circa la rappresentanza e le alleanze che sul territorio si dovranno cercare. Ognuno ha un suo progetto “preferito”, e valutare il suo senza vederlo nella sua versione definitiva è discorso lungo e complesso. In questa sede mi preme chiederle più la genealogia di questa riforma. Io avevo capito che c'erano tre idee che voi, ovvero il suo staff, avevate elaborato, e solo alla fine delle trattative si è arrivati a quella che ora è stata depositata alla Camera. Però i tempi sembrano non coincidere. I delegati hanno avuto il materiale lo stesso lunedì in cui lei ha presentato il testo ovvero il 20 gennaio, con pochissime ore per decidere e vagliare il progetto. Qualche giorno prima si era incontrato con Berlusconi, precisamente il 18 gennaio, ed in qualche ora avete presentato ognuno le vostre istanze, ognuno le vostre perplessità, e siete arrivati ad una soluzione comune. Strano. Due giorni per scriverla, tanto che i delegati l'hanno potuta avere solo all'ultimo momento, invece al Nazzareno con Berlusconi in un pomeriggio avete fatto tutto, partendo da idee diverse? Capisco che siete portentosi lei e Berlusconi, ma non è un tantino irrealistico? Non è che i contatti c'erano già stati, e quindi anche contro i mal di pancia l'incontro l'ha dovuto fare per forza? Non è che come dice qualcuno la legge l'ha scritta Verdini e lei, che per sua stessa bocca ha detto una vale l'altra basta che ci siano alcuni requisiti, l'ha presa e portata a casa? Non ci sarebbe nulla di male, se non che perpetua ciò che i suo predecessori hanno fatto con più masochismo, ovvero applicare la volontà dell'uomo di Arcore.



  • Certo il tema dell'incontro con Berlusconi va al di la dello schema di legge elettorale. Non è un fatto da niente quell'incontro al Nazareno, anche se c'è stata la sua chiara volontà di trarne solo i lati positivi. Io anche su ciò alcune domande voglio fargliele. Incontrare Berlusconi poteva essere un male, visto che il Cavaliere è un pregiudicato e tanto altro. Lei ha risposto che lei si incontrava con Berlusconi per discutere di legge elettorale, ed il partito doveva stare calmo, perché proprio chi lo criticava era stato contro Berlusconi quando questo si era fatto il Porcellum da solo, con la propria maggioranza. Ora a parte il fatto che chi lo criticava era Fassino, che ora sta con lei, ma egregio Segretario Renzi lei deve decidersi: o è vecchio o è nuovo. Se lei fa una cosa perché una volta la sua classe dirigente si è espressa in tal modo allora a che serve il rottamatore? Non bastava Cuperlo? Ancora mi viene da dire: Berlusconi che è il grande leader del centro destra, ed in questa veste è un suo interlocutore, ha avallato il porcellum, per mettere il bastone fra le ruote a Prodi. Perché non farsi la legge in casa propria e cercare l'appoggio nelle commissioni e nelle camere? Tanto, sia sulla parte elettorale che sulla parte dell'abolizione del Senato come camera elettiva, riforma costituzionale, sempre dall'aula bisogna passare. Se l'accordo è solo alla luce del sole lo si poteva fare con i soli accordi tra capigruppo. Non è che Berlusconi ha accettato di farle fare la legge elettorale e la riforma del Senato perché in realtà ha messo un prezzo su tutto ciò, un prezzo che è stato sancito al Nazareno e che ancora noi non sappiamo? 

  • Infine si è detto che lei questa legge vuole farla con tutti, perché le regole del gioco si scrivono insieme. Lasciando da parte i grillini che da parte ci si mettono da soli, perché ha spinto e si è imposto per incontrare Berlusconi, nemico storico di tutti quelli che sono passati dal Nazareno, ovviamente prima di lei, ed ha rifiutato di andare al congresso di Sel a Riccione? Perché la legge si fa con tutti, e poi si parla con quelli che non possono rubarti voti come Berlusconi, o che magari hanno altri magheggi, e non si ascoltano le istanze di Sel che un po di elettorato lo ruba ad un Pd non più di Sinistra?



Egregio segretario, sarei molto lieto se mi rispondesse, nel frattempo chiudo gli occhi e vedo se mi vengono in mente altre sue proposte.


Ivano Asaro

Ivano Asaro


mercoledì 22 gennaio 2014

Se c'è Renzi è colpa di Ingroia


Ingroia
Avete presente quei giornali in cui il titolo dice una mezza verità in confronto al testo? Avete presente quando il titolo viene smentito dall'articolo? Non è questo il caso. Penso davvero quello che il titolo indica con nettezza. Partiamo dal principio per spiegarlo. 
Il 24 e 25 febbraio 2013, giorni delle ultime elezioni politiche, i due maggiori poli, quelli storicamente intesi, ovvero Berlusconi da una parte e centro-sinistra dall'altra, hanno pareggiato con il disonore delle armi. Bersani ha dilapidato centinaia di migliaia di voti (presunti) accumulati dopo le primarie; Berlusconi ha illuso il popolino con la fandonia della “restituzione dell'Imu”. Il reale vincitore di quella competizione, nonostante si classificò terzo, fu Grillo. Il risultato del duo Grillo-Casaleggio fu impressionante, al di sopra delle stesse aspettative del movimento, secondo i più maliziosi. Tutti gli altri persero, anche sonoramente. Perse Monti, ovvero l'uomo amato fino a pochi mesi prima. Perse Monti e Scelta Civica, non il Montismo, considerati i risultati.
Enrico Letta
Perse anche Oscar Giannino, non tanto per le sue idee troppo laceranti od il suo look improbabile, quanto per un curriculum non proprio onesto. Perse anche, e qui dico soprattutto, Antonio Ingroia. L'ex Pm, l'ex magistrato, l'ex Ingroia che aveva deposto la toga per dedicarsi alla cosa pubblica da un altro scranno. Risultato? Ingroia ha perso, aggiudicandosi la sconfitta più cocente, con percentuali imbarazzanti, non in grado di assicurargli neppure un posto in Parlamento. Di tutto ciò la storia terrà conto, e ne terrà come abbiamo visto in maniera profonda. Il più grande partito del centro sinistra ha assegnato le due posizioni apicali, segretariato e Presidenza del consiglio dei Ministri a due Democristiani, Renzi e Letta. Le quotazioni di Sel sono in caduta libera, specie dopo la bruttissima figura di Nichi Vendola sull'affare Ilva. Ingroia ha il destino di essere simbolo. Prima simbolo dei giovani Magistrati senza paura, poi di “eroe degli eroi” antimafia in vita, poi di una sinistra che in Italia non esiste più, quella che è sinistra senza l'attributo <<centro>>, ma sinistra e basta, integrale od integralista.
Matteo Renzi
Ingroia ha perso. Perché ha perso? Ingroia si è affidato a gente che non vince elezioni dalla “Rivoluzione d'ottobre”, stimabili in quanto intellettuali ma non come politici, ovvero i comunisti in tutte le loro assurde ed ridondanti formazioni. Di Liberto, Ferrero, gente per bene per carità, ma che riescono a stare divisi avendo 5 voti a testa.
Ferrero, Di Pietro, Di Liberto
Ingroia si è affidato a gente come Di Pietro, anche lui, al netto di taluni errori, uomo per bene, ma che era alla fine di un percorso politico per colpa della tanto amata tv d'inchiesta (chi non ricorda la puntata di Report sulle case di Di Pietro?). Ingroia ha perso perché ha preparato la campagna elettorale con i tempi tutti sbagliati. Troppo poco tempo in Nicaragua, troppo poco tempo in Italia. La campagna elettorale non doveva essere fatta puntando alla sconfitta del Pd, ma alla propria vittoria. Ingroia, con quei tempi, con quei modi, con quei compagni di avventura ha legittimato chi diceva che la magistratura è di sinistra, dimenticando i magistrati di destra (uno su tutti: lo stesso Paolo Borsellino) che combattevano la mafia in modo fiero e cazzuto.
Ingroia ha sbagliato, ha segnato la fine di un'epoca, legittimando tutto il resto avvenuto dopo. Ha permesso che si votasse contro di lui, concettualmente un punto sbagliato. Ha avuto compagni d'avventura sventurati Ingroia, ed altri ingenui, come Salvatore Borsellino, le cui critiche hanno smontato l'ex magistrato agli occhi degli stessi elettori. Cosa avrei fatto io al posto d'Ingroia? Avrei aspettato, avrei fatto passare quel momento, detta banalmente mi sarei stato in Nicaragua un altro po con quell'incarico di prestigio ancora qualche tempo, ovviamente cercando di assolverlo al meglio e facendo sentire la presenza autorevole e libera. Avrei aspettato Grillo al varco, non facendomi fregare i voti da lui. Di un personaggio come Ingroia ora ci sarebbe bisogno. Ora che il Pd è una fucina di nuovi Democristiani renziani sempre d'accordo fra di loro, come la migliore tradizione Berlusconiana. Che di sinistra ci sia bisogno non lo dico io. Lo dice il fatto che manca il vessillo e la casa per le idee di Rodotà, Zagrebelsky, Flores D'arcais, Spinelli tanto per fare qualche nome.
Stefano Rodotà
Di una certa sinistra ci sarebbe bisogno ora. Ora che Di Matteo è sotto attacco nella maniera più ambigua e sonora possibile, quasi che qualcuno voglia preparare l'inchiesta per la sua morte in anticipo, come se qualcuno voglia replicare il caso Scarantino. Ora ci sarebbe bisogno di Sinistra. In un momento in cui il sogno Crocetta si infrange in una Sicilia sempre più corrispondente alle idee di Sciascia. Ma Ingroia è stato troppo vanitoso, troppo presuntuoso per calcolare tutto ciò. Ha considerato i suoi titoli di merito giudiziari battistrada per la politica. Errore grossolano in un paese che vota Berlusconi, che tra Cuffaro e Rita Borsellino preferisce il primo e preferisce ancora Maroni ad Ambrosoli. Ingroia ha sbagliato, mi brucia perché ora ci sarebbe bisogno di quel sogno, tirato fuori dal cassetto troppo presto e goffamente. 

Cuffaro

Soluzioni? Per ora solo la speranza.


















Ivano Asaro




Ivano Asaro

sabato 18 gennaio 2014

Ciao, Liliana Pinta. Ti ricorderò così

Liliana Pinta
Scrivere, raccontare, descrivere, farlo con onestà intellettuale e metodo sono per me abitudini quasi quotidiane. Scrivere, parlare, discutere e riflettere sono gesti di cui non potrei fare a meno, sono parte del mio modo di essere. La ricerca della professionalità, provando ad imitare i bravi giornalisti, la voglia di essere mezzo e risultato di una società civile e funzionante, sono il punto di arrivo e la consacrazione dei valori in cui credo. Questo blog, condotto insieme a volenterosi amici, ne è dimostrazione e conseguenza. Ho spesso cercato il perché di questi miei interessi, che alcuni chiamano ossessioni, altri hobby, io semplicemente passioni. Ho di frequente pensato che lo spunto paterno sia stata la prima e più grande delle scintille, così come ho spesso identificato in una donna, estranea alla mia famiglia, il primo punto di riferimento professionale. Questa donna oggi, un triste 18 gennaio, è venuta a mancare e di lei ci resterà la sua parte migliore, ovvero la forza del suo metodo e la pervicacia delle sue convinzioni. Questa donna è Liliana Pinta. Per la mia città, ovvero per Mazara, il nome di Liliana rappresenta molto. Tutti i miei concittadini hanno almeno una volta seguito un suo programma nelle televisioni locali, alcuni ne ricordano sicuramente le vicende politiche, altri ancora il solo fatto di averla incontrata per questioni didattiche.


Liliana Pinta è stata giornalista, opinionista, politica ed altro ancora. Averla conosciuta significa necessariamente averci sbattuto il muso, perché lei era quello che era, nel bene e nel male, professionale e perfezionista, antipatica o simpatica, lei era lei. Per questioni anagrafiche, ed anche mentali, non posso accodarmi al coro di quanti ne faranno una biografia più o meno sintetica, ma certamente posso dire e dirvi quello che Liliana Pinta è stata per me. Vi dicevo all'inizio, ovvero quando mi auto descrivevo, non senza annoiarvi, che la mia passione per l'informazione e l'opinione è nata da piccolino, sia grazie all'aiuto di mio padre, sia grazie all'aiuto di Liliana. Ero un piccolo alunno della scuola elementare C.D. Castiglione (che tutti localmente conoscono come “Santa Gemma”). In terza elementare, ovvero 16 anni fa, l'allora preside dott. Graziella Lisma, propose ai giovani studenti un corso pomeridiano molto particolare, credo fosse uno dei primi anni, cioè il corso di giornalismo. Io affascinato dall'idea vi presi parte, come la gran parte dei miei pari età. La relatrice, praticamente maestra di giornalismo, fu Liliana Pinta. Di quei mesi mi resta molto, dalle riunioni di redazione, alle tecniche, alle visite guidate in cui dovevamo fare le domande “cattive” agli intervistati. Mi rimane il momento in cui mi scelse per la redazione del giornalino scolastico, perché ero stato bravo a sintetizzare l'ultimo libro letto. Mi ricordo di lei la frase un po infastidita: “Ieri sono stata al commerciale e credetemi mi trovo meglio con voi delle elementari”. Liliana era così. Un giorno mi chiese, e credo che questa domanda la ripetesse spesso: <<cosa serve per scrivere un buon articolo?>>, io da bambino spaventato risposi:<< un computer con la tastiera>>. Mai risposta fu più sbagliata. Lei mi corresse anche con un certo perfezionismo:<< Per scrivere un buon articolo serve un cervello, della carta e penna>>. Il suo metodo, il suo essere coinvolgente mi impressionò e se nel tempo ho agito ed ho pensato in un certo modo è anche merito suo.


Anni dopo, nell'estate del 2011, ci incontrammo di nuovo: fui intervistato proprio da lei nella famosa trasmissione “Promossi o Bocciati”. Il tutto avvenne grazie all'amico Nicola La Grutta, che sapendo dell'impegno profuso, insieme ad altri, per il raggiungimento del quorum sui referendum di quell'anno (temi erano la ri-pubblicizzazione dell'acqua, no al ritorno al nucleare, no al legittimo impedimento), mi propose come soggetto da intervistare. La trasmissione (di cui potete qui apprezzare il contenuto) è stata per me un'esperienza importante, soprattutto per i discorsi fatti prima e dopo la registrazione. Il poterle ricordare quei corsi di 12 anni prima, il potere dire quanto per me erano stati importanti, prendersi i complimenti proprio da lei, fu per me motivo di soddisfazione ed orgoglio. Oggi in questa triste giornata posso ricordarla per tutto questo, ringraziarla per tutto questo, e lasciarvi con l'immagine della luce dei suoi occhi quando si animava per le lotte per il mantenimento e la difesa dell'ospedale cittadino, occhi che erano vivi ed infuocati di passione civica, nonostante gli acciacchi del suo corpo.



<<Liliana devo dirti grazie prima di salutarti perché mi hai insegnato un metodo, e mi hai fatto capire quanto l'opinione sia politica e la politica sia frutto dell'opinione.>>







Ivano Asaro







martedì 7 gennaio 2014

Serie A: 18° giornata, anno nuovo campionato vecchio.

Davide Mauro
Anno nuovo, colgo l'occasione per augurare a tutti i lettori di Canto Libero tanti auguri, campionato vecchio. Nel big match della domenica sera la Juventus batte la Roma e si conferma sempre più capolista solitaria. Con il successo sui capitolini, i bianconeri si portano a +8 sulla Roma e mantengono i 10 punti di vantaggio sul Napoli terzo. Eppure la Roma aveva cominciato meglio la partita, nel primo tempo ha giocato meglio, ha tenuto maggiormente la palla e ha fatto giocare poco la Juventus, ma il vantaggio di Vidal ha un po' scombussolato i piani di Garcia e avvantaggiato la Juve di Conte che ha potuto rallentare il gioco e ha potuto difendersi in maniera ordinata senza lasciare grossi spazi ai contropiedisti Romani. Il primo tempo è finito con la Roma che ha avuto un'evidente supremazia territoriale ma che non gli ha fruttato nulla tanto che Buffon ha avuto  pochi problemi. Nel secondo tempo la Juve raddoppia subito con Bonucci e chiude la partita.
La Roma ci prova, rischiaccia nuovamente la Juventus ma continua a non impensierire Buffon. Nel finale saltano i nervi a De Rossi che entra in ritardo a forbice su Chiellini e viene espulso, passano 3 minuti e viene espulso anche Castan che toglie con le mani la palla dalla testa di Chiellini, rigore e gol di Vucinic, Juventus a +8 con una grandissima dimostrazione di forza e dimostrando una volta in più, che in Italia è ancora la più forte e Roma che torna a casa con 0 punti e qualche certezza in meno.


ZONA EUROPA
Si conferma al terzo posto il Napoli che batte 2a0 la Sampdoria, grazie alla doppietta di Mertens. Una partita molto divertente giocata al massimo da entrambe le squadre ma che alla fine ha premiato il Napoli più cinico sotto porta. Sfortunata la Sampdoria che colpisce tre legni e rimane a 18 punti in classifica ai margini della zona retrocessione. Vince il derby Toscano contro il Livorno la Fiorentina,  ma la vittoria per i viola è l'unica notizia positiva della giornata, infatti a causa di un brutto intervento di Rinaudo su Giuseppe Rossi,
l'attaccante Italo americano ha rimediato una lesione di secondo grado al legamento collaterale mediale. Si teme uno stop di 3 mesi che rischia di mettere fuorigioco Rossi per tutta questa stagione e per i Mondiali Brasiliani.
Questa perdita unita a quella di Gomez rischia di far perdere qualche punto di troppo alla Fiorentina che sta avendo tanta sfortuna con gli infortunati. 
Grandissimo successo per l'incontenibile Verona, la sorpresa del campionato vince a Udine, trascinata da Luca Toni ed è in piena zona Europa League un risultato impensabile ad inizio stagione. Per l'Udinese continua il periodo non troppo brillante con grande alternanza di risultati. Inoltre a fine partita il grande capitano Friuliano, Totò Di Natale, ha annunciato che al termine di questa stagione si ritirerà dal calcio giocato. Perde contro la Lazio l'Inter di Mazzarri, una partita noiosissima  vinta da un colpo di Klose su disattenzione del reparto difensivo. Per l'Inter si confermano i soliti problemi offensivi che vanno risolti in questa finestra di mercato, mentre la Lazio, con Reja alla prima stagionale vince  ma deve lavorare molto sul gioco totalmente assente oggi. Vince il Parma 3a1 in rimonta sul Torino, per i ducali torna al gol Amauri e gran prova nonostante lo svantaggio iniziale. Nel Torino invece scoppia il caso Ventura-Immobile-Cerci infatti il tecnico del Toro ha tolto i 2 suoi giocatori migliori al termine del primo tempo per inserire gli inconcludenti Meggiorini e Barreto. Le motivazioni ufficiali sono un cambio per infortunio per Immobile e scelta tecnica per Cerci ma visto il movimento nello spogliatoio granata durante l'intervallo queste motivazioni non convincono appieno.


ZONA SALVEZZA
In chiave salvezza importante vittoria del Catania che non vinceva da 5 turni e che si porta a soli 2 punti dalla salvezza. Fondamentale per i rossazzurri il ritorno di Ciccio Lodi che prima pennella una punizione sulla testa di Bergessio per l'uno a zero e poi trasforma il rigore del definitivo 2 a 0. Sconfitta esterna anche per il Sassuolo che perde a Genova. Solite difficoltà difensive per i Neroverdi che devono sistemare la fase difensiva se vogliono mantenere la categoria, mentre ottiene una vittoria che mancava da 5 turni il Genoa che torna a respirare. In
chiave salvezza (l'ha definita così allegri) importante vittoria del Milan che segna 3 gol all'Atalanta con doppietta di Kaka che segna anche il suo 100 gol con la maglia del Milan. Finiamo con la prima partita del 2014, l'anticipo domenicale, un noiosissimo Chievo-Cagliari conclusosi 0a0 una partita con pochissime emozioni dove l'unico sussulto l'ha causato Pinilla calciando alle stelle un girone che si era conquistato.



CAMPIONATO FINITO?
Con il successo sulla Roma la Juve ipoteca il 3 scudetto di fila, anche se parlare di campionato chiuso a inzio Gennaio e con ancora 20 partite da disputare è difficile, ma una squadra che ha fatto 16 vittorie, un pareggio e una sconfitta nelle prime 18 gare sembra difficile possa perdere tutto il vantaggio accumulato. La Roma deve riprendersi immediatamente da questo risultato negativo, la vera forza della Roma probabilmente si vedrà dopo questa prima batosta, dovrà essere bravo Garcia a mantenere alte le motivazioni del gruppo e a evitare altri casi di nervosismo come quello di De Rossi. Il Napoli di Benitez vince ed è a + 5 punti rispetto la scorsa stagione, buon risultato considerata anche la Champions League ma per aspirare allo scudetto quest'anno doveva tenere un ritmo marziano. Sorprende il dato dell'Inter che è meno 4 rispetto all'Inter di Stramaccioni, i nerazzurri devono rinforzarsi  tanto se vogliono provare a rimanere attaccati al treno Champions League, un difensore e un attaccante sono il minimo indispensabile da comprare in questo mese di gennaio per aumentare la competitività della squadra.

GOL DELLA GIORNATA
Gol della giornata il colpo di tacco di Lucarelli, che segna un gol ''alla Mancini''




Davide Mauro