domenica 10 giugno 2012

Bersani è il PESO MORTO DELLA STORIA


Ci sono tanti modi per ricordare cose, persone ed eventi. Ci sono modi positivi, più o meno, e ci sono i modi negativi, più o meno. In questi ultimi si è sempre aggiunto in modo naturale e consuetudinario la cosa, la persona e l’evento inutile. E certo mi direte voi: è negativa una cosa inutile. Io fino al congresso della Fiom del 6 giugno 2012 non ero arrivato a pensarla così. Pensavo, sbagliando, che ci fosse il positivo ed il negativo, poi, in mezzo, ci fosse l’inutile: quella cosa che non arreca danno, ma neanche produce effetti positivi. Ieri Bersani mi ha fatto cambiare idea. Il segretario Pd, ora come non mai Partito Demente, come dice un giornalista vero, ha ribadito con forza che il progetto che fu dell’Unione non va più, e questo ce lo aspettavamo, ma che neanche l’IDV va più  bene, no proprio no. Già metodologicamente è il risultato di un’analisi storica quanto meno superficiale, se non addirittura errata. Non furono Ferrero ne Di Liberto, gli attuali dirigenti comunisti, a mettere fine all’esperienza Prodi, l’ultima per intenderci, e quello di Bertinotti è un riferimento troppo lontano per poterlo ritenere ancora valido. Ma almeno li posso trovare un senso, non si vuole andare alle elezioni con partiti che predicano cose, giuste, ma con la <<falce ed il martello>> dietro. Ci sta. Dopo tutto è la linea che il Pd persegue senza mezzi termini da tantissimo tempo ed anzi la moria di comunisti sembra essere l’unico obiettivo raggiunto da Bersani & Co. . Ma perché Di Pietro? Perché l’Idv? Li non c’è falce e martello, al contrario sono insieme alla lega l’unico partito che si è professato post ideologico fin dal principio, omettendo da questo elenco l’Udc che prende le distanze anche da Gesù Cristo, in quanto troppo integralista, meglio Cuffaro di certo. L’idv non ha nulla, ma proprio nulla nulla, in comune con Ferrero e Di Liberto, se non aspettarsi che il Pd faccia la cosa giusta. Ed allora Bersani è impazzito o cosa? No, semplicemente è inutile. Bersani, dagli ingenui come me, era visto fino a non troppo tempo fa come il Bersaglio dei giochi al massacro di Walter Veltroni e di Massimo D’Alema, due che hanno fatto tanto per la sinistra italiana, in negativo s’intende. Invece no, Bersani non è neanche codesta specie di vittima. Bersani è semplicemente un politico, niente di più, niente di meno. Quanti avessero visto in lui un uomo illuminato, quanti ne avessero decantato le lodi, beh, si sono sbagliati. Bersani non è il partito come Di Pietro o Berlusconi, Bersani non ha il partito come Casini, non è nel Partito come Maroni, Bersani è il segretario del Pd perché gli è toccato, perché i poteri hanno indicato lui, e si sa i poteri raramente espongono certa gente dinamica e d’iniziativa, ne preferiscono sempre altri tipi, tirate voi le conclusioni a questo punto. La storia terrà conto dell’operato in questo paese del segretario Bersani, ne terrà conto e non per la sua positività, ma per la sua inerzia, per le sue seghe mentali e per la sua mancanza di coraggio nel proporre quello che la gente vuole contro le Banche che, a posto di essere pubbliche nel compito, hanno privatizzato gli stati ed i servizi sociali. Bersani sa tutto questo e tace, volendo escludere il campagnolo ed i suoi compagni di Partito dell’IDV, non controllabili, ma stranamente non lo fa con Vendola a cui tende la mano. Ma come Di Pietro no e Vendola si? Ma Vendola non è dichiaratamente di sinistra? Paradossale direte, tutt’altro. L’italia dei Valori siede ormai da tempo in Parlamento, cosa invece diversa per Vendola che ha bisogno per strutturarsi e per crescere non solo di entrare nella stanza dei bottoni, ma anche dei rimborsi elettorali. Bersani questo lo vede. Quindi come fece Veltroni proprio con Di Pietro, usato per dire in Tv le cose che i democratici non potevano dire, contro i comunisti del tempo, ora i vendoliani sarebbero lo strumento per dire che la sinistra quella vera sono loro, contro Di Pietro e Di Liberto, ma con Vendola appunto, un Vendola castrato un secondo dopo le elezioni naturalmente, come fu per tutti quelli che hanno sperato nel PD. Allora Bersani forse non sei inutile, sei più che inutile. Per carità non lo dico io, lo dice la storia. Quella storia che ha bocciato BUSH, che ha bocciato SARKOZY, che boccerà la MERKEL, che ha deriso Berlusconi e che ha cancellato Casini e quelli come lui a livello mondiale dai posti che contano. Ma questo al segretario Pd non interessa, lui deve tenere insieme il partito, non capendo che chi esce dal pd, perché predica cose sbagliate sarà il primo a perderci, come Rutelli che è passato da dirigente a signor Nessuno e neanche viene citato nell’alleanza del Terzo Polo. Allora a questo punto che dire: spero che Vendola non faccia l’errore di vedere nel Pd una speranza se non unitaria di tutto il centro-sinistra italiano, e non come unico vessillo di un certo pensiero, il che sarebbe inutile, e lasci al pd al loro vero animo, quello dettato dai Letta, dai Veltroni, dai D’Alema, dagli Ichino ecc. ecc. ecc. Cose che insomma non sono adatte alla gente normale, che vuole vivere serenamente <<nonostante>> la politica. 

lunedì 4 giugno 2012

Vittime del silenzio


Sono giorni strani quelli attuali, giorni caratterizzati da accadimenti tristi, gesti folli,da funerali di stato e da celebrazioni solenni (ma sobrie) da incertezza politica.

Sono ancora ben impresse nelle nostre menti le immagini dell’attentato di Brindisi, del funerale di Melissa vittima della follia umana;  in seguito abbiamo vissuto  un primo terremoto in Emilia e poi la seconda scossa. Vittime sul lavoro. Ancora vittime.

Abbiamo celebrato Giovanni Falcone nel ventesimo anniversario della strage di Capaci, si sono svolti i funerali di Stato in onore di Placido Rizzotto;  vittime di mafia.
Tutte notizie da prima pagina, ecco allora che si riempiono giornali, si inventano trasmissioni televisive, edizioni straordinarie, l’informazione si concentra pienamente “sull’evento”, non c’è spazio per notizie marginali.  Riflettori  24h\24h.

L’ informazione tramite i mass media, ha la grande capacità e responsabilità di impressionare l’opinione pubblica, così  ci siamo impressionati,indignati, commossi …
Ma i riflettori (colpevolmente) presto si spengono e  con la stessa facilità si spegne anche la coscienza della maggior parte di coloro che si sono indignati,commossi ed impressionati.

Arriva il silenzio.

Gli stessi autorevoli Giornali o televisioni, che qualche giorno fa divenivano portavoce della legalità, sembrano oggi  ignorare il fatto che a vent’anni dall’attentatuni, il procuratore di Trapani, Marcello Viola è vittima di gesti intimidatori,un analoga vicenda vede protagonista la presidentessa della commissione antimafia europea Sonia Alfano, proprio  in quella che è la terra del latitante Matteo Messina Denaro, la stessa in cui compaiono scritte sui muri a favore degli esponenti di Cosa nostra, la stessa terra dove tra tanti altri vengono indagati per concorso esterno in associazione mafiosa il Pres.Raffaele Lombardo e il Sen.Antonio D’Alì e dove  viene arrestato il Sindaco di Campobello di Mazara inchiodato dalle intercettazioni , che dimostrano un rapporto di fiducia e di subordinazione rispetto agli uomini dei clan locali; la terra dove il neo-sindaco di trapani afferma ed insegna che non bisogna parlare di mafia.
La stessa terra dei tanti comuni commissariati per infiltrazioni mafiose ma anche di tanti uomini \ donne  che nel segno della legalità vivono quotidianamente, la terra di Pino Maniaci e di telejato, voce autorevole dell’antimafia che tra qualche settimana sarà costretta a chiudere a tacere.
La stessa terra di “vampe” e di “muti”. Silenzio.

Tante notizie in poche righe eppure nelle tv “importanti” quelli con direttori importanti e giornalisti di rilievo, quelli del Tg delle 13.30 e delle 20.00, non si accenna a nessuno di questi fatti e se ciò avviene, si archivia la notizia in pochi secondi.

Beh, lo  avranno sicuramente fatto in buona fede, ci sono tantissime altre notizie rilevanti da trasmettere all’opinione pubblica per esempio al Tg2 (del 03/06/2012) va in onda un servizio interessantissimo sulla delicata situazione degli orsi della provincia di Bergamo, ma anche altri Tg e trasmissioni varie hanno argomentazioni di rilevanza internazionale per esempio i gioielli della regina Elisabetta nel giorno del giubileo reale o  le ultime novità sul mercato dell’ hi-tech; di certo trattazioni  di rilevanza maggiore.
Questa nostra Repubblica ha vissuto anni difficili di dittatura, di piombo, di stragismo, di mafia, di morti ammazzati, vittime , tante troppe vittime a cui oggi rischiano di aggiungersi le VITTIME DEL SILENZIO.

Pasquale Diodato

“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene non rimanete muti.” [Paolo Borsellino]