Ivano Asaro
Parlare non è solo ciò che ci è proprio, ma anche quello che serve alla condivisione,al superamento dell'io egoista, al raggiungimento del meglio. Questo non è sicuro, ma è NOSTRO dovere provarci, riflettendo le aspirazioni di chi ha disegnato il futuro, disdegnando chi questo futuro vuole portarlo via.
sabato 20 settembre 2014
Torno a scrivere...almeno per me.
Sono passati parecchi mesi da quando, per l'ultima volta, la mia
tastiera si era impegnata nel tradurre in lettere i miei pensieri.
Mesi lunghi, complessi, affascinanti. Mesi dove prima che altre
considerazioni pratiche e politiche, a primeggiare è stata la mia
curiosità nel vedere lo spettro delle reazioni umane ad eventi, per
così dire, non preannunciati. I mesi passano, e poiché molti,
moltissimi, sono stati dalla mia parte in talune scelte da me
compiute, senza dubbio molti di più di chi mi sono ritrovato contro,
torno a scrivere. Scrivo, come ho sempre fatto, per esigenza
personale; scrivo per quell'istinto che non mi è dovuto ma mi è
donato; scrivo perché lo ritengo giusto. In questi mesi sono rimasto
silente, quasi completamente, perché ritengo doveroso l'onore della
vittoria ancora prima della sconfitta. Ad un certo punto però, dopo
la fase dell'educazione e della discrezione, dopo la fase
dell'elaborazione e della piena, ritorna quello dell'impegno. Il non
doversi vergognare del proprio percorso, delle proprie scelte,
dell'istinto, può essere solo velato ma non cancellato. Torno a
parlare, per quanti avranno voglia di leggermi e giudicarmi. Torno a
parlare perché la democrazia è sovrana, non tiranna. Torno, perché
è giusto così, almeno per me.
lunedì 15 settembre 2014
Ci sono troppi pochi modi di stare al mondo
Ci sono troppi pochi modi di stare al mondo, perché prima o poi,
spero il più poi possibile, tutti saremo una chiamata nella notte,
anche in pieno giorno. Non conosco verità se non il fatto che
nonostante tutti gli sforzi, la grinta, l'accidia, il coraggio e la
cecità, non sono mai riuscito ad affrancarmi dall'ipocrisia. Il
volere qualcosa raramente si concilia con il cercarlo veramente, con
la spinta originaria e costruttrice. Sappiamo di certo che solo le
menti più fieramente ambigue cambiano il mondo, nel bene o nel male,
incidendo. La maggior parte di noi, invece, si sforza di essere
qualcosa di normale, di tipico, di solido e solito. Quella strana
sensazione di goduria che l'accettazione ti fa provare e che va dal
culo alla nuca. Non ho quasi mai riflettuto di notte, e gli unici
consigli che questa mi abbia portato sono stati colorati di paura,
nostalgia e malinconia. Infondo è però proprio quello che voglio, e
non sono il sole. Incontrarsi con gli amici e rimembrare un passato
prossimo, inseguire l'immortalità della foto collettiva, sono tutti
spasmi della paura dell'oblio, qualcosa che ti cresce dentro,
direttamente proporzionale ai giorni che passano, ai battiti che si
susseguono. Di tutto ciò non so quanto possa interessare al grande
pubblico, certo come sono di non essere necessariamente meglio della
massa che critico. Io stesso mi annoierei nel leggere umorali scritti
notturni dettati da incoscienza e curiosità. Perché allora si fa?
Lo si fa perché a volte quando cominci a scrivere non ricordi
neanche il perché di quei tasti digitati con un ritmo altalenante;
perché la mente in un flusso di coscienza continuo vola da una
strada acciottolata ad un film strappa lacrime. Ripensi ai quei prof
odiati e quei tatuaggi non fatti; le invidie, quelle vere, quelle pre
adolescenziali; le cose che avresti voluto scrivere, quelle che hai
scritto e vorresti rifarle. I modi di stare al mondo sono tanti, ed
in serate come queste, vuote e lontane, luce fioca e poster appesi al
muro, capisco che forse quella chiamata nella notte, anche in pieno
giorno, vale meno del tentativo stesso di cercarlo un modo di stare
al mondo.
Ivano Asaro
![]() |
Ivano Asaro |
Iscriviti a:
Post (Atom)