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Mirko Scimemi |
Correva
l’anno 1965 quando il concetto di “calcio totale” adottato da
Rinus Michels, allenatore dell’Ajax di Cruijff, sconvolse il modo
di giocare a pallone.
Da quell’anno tutto cambiò, le squadre che
volevano provare a vincere cercano di imitare il modello olandese
nella speranza di ripetere le imprese che l’Ajax riuscì a compiere
insieme al suo grande gioiello.
Questa espressione di gioco venne
meno col passare degli anni, sostituita da un nuovo pensiero
calcistico, il possesso palla che trovò in Andrea Pirlo, il suo più
grande interprete prima che Pep Guardiola sedesse sulla panchina del
Barcellona.
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Andrea Pirlo |
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"Pep" Guardiola |
Il tiki-taka viene
spesso considerato l'evoluzione del calcio
totale olandese, infatti la differenza più evidente di
questi due schemi di gioco è che, mentre il "calcio totale"
è basato su una completa mobilità e libertà dei giocatori in campo
con l’impiego di calciatori molto fisici, mentre il tiki-taka, per
sopperire all’evidente carenza di calciatori fisici, esalta un
gioco basato su transizioni lente, passaggi corti e possesso costante
del pallone.
Secondo Raphael
Honigstein, il tiki-taka è
"un'importante evoluzione del calcio
totale ma se ne differenzia principalmente perché si
concentra sui continui movimenti rasoterra del pallone piuttosto che
dei giocatori. Controllare la palla con calma per lungo tempo
significa infatti controllare anche l'avversario, poiché
quest'ultimo è impossibilitato a giocare.(cit. Wikipedia)".
Barcellona |
Quello che avveniva
al Milan ancelottiano era un possesso palla non sterile, basato sullo
spettacolo e su improvvise verticalizzazioni per gli attaccanti,
invece Guardiola ha sviluppato tale tecnica per subire meno, per
cercare di rendere la sua squadra invincibile senza subire troppo.
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Carlo Ancelotti |
Bravissimo ed intelligente, ma senza il supporto di giocatori come
Xavi e Iniesta sarebbe stato impossibile riuscirci, se poi in attacco
ti ritrovi Messi il risultato è scontato. A giovarne è stata anche
la Nazionale Spagnola che dal 2008 non fa che collezionare trionfi a
discapito di squadre ben attrezzate ma non in grado di contrastare
l’efficacia di questo lungo possesso palla logorante per qualsiasi
avversario.
Da quest’anno invece, il tiki taka ha una nuova
squadra,il Bayern Monaco, ma non ha cambiato allenatore, Mister Pep
Guardiola adesso guida i bavaresi nella sua sfida personale di
adattare il suo calcio ad una squadra che è completamente diversa dal
Barcellona. Fin da subito troviamo scelte che potrebbero suscitare
clamore se adottate da altri allenatori, come Lahm utilizzato mediano
e che sta dando degli ottimi risultati.
Queste scelte vengono
intraprese ai fini del bel gioco, di un calcio fluido e mai basato su
lanci lunghi o azioni senza senso, utilizzare giocatori tecnici e
bravi tatticamente è l’unico modo per portare vittorie e mettere
paura all’avversario, un concetto che qualche allenatore italiano
dovrebbe prendere maggiormente in considerazione.
Mirko Scimemi
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