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Ivano Asaro |
Ci siamo, il momento che
nessuno voleva è arrivato. Il nuovo parlamento nei prossimi due
giorni comincerà a fare sul serio.
La composizione di camera e
senato ha consegnato un equilibrio che nessuno auspicava:
- il Pd, con
Sel, che voleva vincere è arrivato primo, ma non ha vinto, e quindi
non può governare da solo, e più che l'occhiolino al centro deve
andare da altre parti a cercare i senatori.
- Il Movimento 5 stelle,
che voleva entrare di forza nelle istituzioni per denunciare, ha
talmente tanti senatori che non può stare con le braccia conserte e
semplicemente protestare.
- Il pdl, che ha avuto tantissimi voti, non
può governare, e per come si stanno mettendo le cose, in nessuna
delle situazioni ipotizzabili, Berlusconi ed i suoi potranno fare un
governo a loro marca.
- Hanno perso i montiani, perché alla fine hanno
assorbito i voti di Casini, pochi, ma quest'ultimo da politico
navigato qual'è, assorbirà i loro onorevoli e le loro intenzioni
creando un asse in quell'ambito con il regista dietro le quinte dei
Montiani, ovvero Montezemolo.
- Ha perso Ingroia e quella sinistra più
radicale che, manco fossero dei neofiti, hanno sbagliato tempi e modi
per ridarsi una nuova faccia, incapaci come sono stati di parlare di
cose concrete ed andando dietro lo scontro Berlusconi-Ingroia,
lasciando nel cassetto le tante cose importanti che pure c'erano nel
loro programma.
- Ha perso Giannino, scioltosi al sole delle sue mezze
bugie, e dell'atteggiamento ambiguo di Zingales.
L'unica forza che
non ha perso è stata la Lega Nord che si prende, dopo il Piemonte ed
il Veneto anche la Lombardia. Per carità guardando a Roma, specie ai
voti in Veneto, anche la Lega ha perso, ma lo schiaffo è stato
evitato, perché si è saputa orientare l'attenzione sulle regionali,
<<
mica tutti sono scemi come il pd che gode a dire che non
vince>>.
Ora che si fa?
La vera svolta per il paese, per
smacchiare giaguari di tutte le latitudini, e non solo di Arcore,
sarebbe un'alleanza Biennale tra M5S e Pd, dove si mettono sul piatto
riforme fortissime, epocali, per il popolo (che non significa
popolari), e dove chi viene meno al patto paga, non solo perché
sbeffeggiato dalla controparte, ma perché farebbe cadere il governo
con grave colpa.
Certo non è che sia facile per i grillini spiegare
ai propri elettori che si appoggia un governo guidato da Bersani, ma
obbiettivamente cerchiamo di vedere le cose come stanno e non come le
fanno apparire. Bersani è il leader che più di altri ha rinnovato
il Pd: ha fatto le primarie per essere possibile premier, e poteva
non farle da statuto del partito democratico; ha fatto le primarie
per i candidati, riservandosi taluni posti, dati per lo più a
personalità di spicco, specie nel sud, dove il partito ha forti
problemi di radicamento; per la prima volta dopo decenni Veltroni e
D'Alema si sono chiamati fuori, non solo lasciando il partito alle
proprie dinamiche, ma anche togliendo ombre sul cammino della
legislatura. Bersani ha fatto delle cose buone, anche se altrettanto
obiettivamente pesano, non solo su di lui, le responsabilità dello
scandalo Monte dei Paschi (tutte cose che la magistratura dovrà
appurare dal punto di vista giudiziario, che deve andare avanti senza
freni, e che l'elettorato deve soppesare). Ma anche i grillini devono
fare un bagno di umiltà, rendendosi conto della verità di queste
elezioni. L'elettorato di Grillo non è passato dal blog, per lo meno
non la stragrande maggioranza. L'elettorato del Movimento 5 Stelle,
forte di una depressione diffusa, non solo economica, ha voluto dare
un impulso allo stato delle cose, altri hanno votato nell'estrema
speranza di tutelare pensioni e welfare, altri ancora perché in
fondo le cose che diceva Grillo erano più facili da capire. La
stragrande parte degli elettori 5 Stelle ha votato Grillo per
cambiare , taluni per eliminare, ma nessuno di questi ha letto il
programma di Grillo, alcuni elettori ad esempio sono convinti di
votarlo alle prossime elezioni provinciali, non sapendo, anche se sul
blog si dice chiaramente, che il movimento 5 stelle non si presenterà
mai alle elezioni provinciali. A queste persone i grillini devono
dare una risposta, poiché queste istanze, sui territori, non possono
essere eluse, non si può restare ancorati alle proprie posizioni
solo per difendere interessi di bottega e di percentuali. Ed anzi
invito ad una riflessione. L'esperienza Monti, appena conclusasi,
cominciò proprio quando ci si rese conto che ne il Pdl, allora forza
di governo, ne tanto meno il Pd, avrebbero messo mano a talune
riforme, dure, difficili e pesanti, proprio perché nessuno di quei
partiti voleva andare contro il proprio elettorato e scontentarlo.
Quindi si sperava che le cose importanti e serie fossero compiute da
altri. La palla allora passò a Napolitano, su cui la storia
s'interrogherà, che decise di non rimandare le decisioni al popolo
ed alle elezioni, bensì di spingere il paese tra le mani più o meno
sapienti di Monti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ognuno
ne da il giudizio che crede più giusto ed equo. Ora però è tempo
di chiarire che in quel caso i maggiori partiti appoggiarono una
forza, quella montiana, ritenuta necessaria, esternamente, per fare
cose su cui loro avevano timore ad esporsi. Veniamo ai nostri giorni:
è vero che il M5S ha detto no ad alleanze, è vero altresì che il
M5S è cosa diversa dai partiti, la prima unica e vera forza
trasversale di questo paese, in grado di rubare milioni di elettori,
rispetto al 2008, sia al Pd che al Pdl, tutte circostanze vere di
sicuro, come vero e sicuro è che i Grillini si sono opposti al
governo tecnico.
Alla luce di ciò però sorgono alcune domande:
- E' meglio lasciare la palla proprio all'ennesimo esecutivo tecnico?
- E'
meglio essere contro ad un nemico che non c'è perché senza la
fiducia l'esperienza dell'esecutivo non parte neppure?
I grillini,
che sono espressione dei cittadini che non vogliono fare i politici,
pur entrando in politica, devono prendersi delle responsabilità e
non rincorrere le facili battute, le rivendicazioni vuote o le
pretese che non stanno in piedi, come l'idea di formare un governo a
loro guida esclusiva, che in nessuna delle camere avrebbe i voti per
governare.
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Quello che i grillini hanno creato è un grande moto di
onde che pur provenienti da tante spiagge diverse è confluito in un
mare assolato, dove per la prima volta, si vede una costa, senza
avventurieri e con un bellissimo panorama, quello delle cose ben
fatte, delle parole ben dette e quello delle ambizioni, non più dei
soli rimpianti. I grillini devono capire che dando la fiducia ad un
esecutivo bersaniano non si sporcherebbero le mani, anzi il numero di
senatori li pone come arbitri unici dell'operato dell'esecutivo, come
in Sicilia, e cioè come veri eroi. Le loro tecniche di diffusione
dei messaggi, la loro capacità espansiva non potrebbe che essere il
fluido per ottenere le cose che servono a questa nazione, prima di
tutte una spinta al lavoro a tempo indeterminato ed una nuova legge
elettorale.
I grillini sono il siero che lo stato ha naturalmente
prodotto contro Berlusconi ed il berlusconismo, ma che può
tramutarsi nel peggiore dei veleni. Quello che invece si coglie tra i
grillini, attualmente, è la voglia di taluni di provarci ed invece
l'avversione di un uomo forte come Casaleggio che vuole fare
deragliare la legislatura, costringendo Napolitano ad un nuovo
esecutivo tecnico, dove un nuovo Monti agisca con nuove tasse per
ritornare a calmierare lo spread. Li il popolo risponderebbe di nuovo
a Grillo non più con il quasi 30% dei consensi, ma con il 60-65%,
ottenendo un parlamento di stampo pressoché nuovissimo, di persone
sconosciute, che di per se non è un problema, ma dove mancherà,
come manca per ora all'interno del movimento di Grillo,
quell'autorevolezza che invece taluni politici attuali hanno, perché
i politici non sono tutti soltanto furfanti. Sicuramente verrò
criticato perché dico questo, ma il Movimento 5 Stelle è il
Movimento di Grillo, e di Casaleggio, con tecniche e retorica che
ricorda il fascismo degli albori, dove è scritta ma non è
rispettata la regola dell'”uno vale uno” specie quando si devono
prendere le grosse decisioni, certo qui non si discute di processi o
di escort, come da altre parti, ma il padronaggio c'è: spiegatemi
perché nessuno chiami Grillo fra gli eletti e gli dica <<caro
Beppe, uno vale uno, grazie dei tuoi consigli e della tua campagna
elettorale, ma ora visto che non siamo stupidi ed uno vale uno, ci
pensiamo noi a quello che dobbiamo fare, lasciamo decidere agli
eletti od ai naviganti cibernetici, quello che dobbiamo e non
dobbiamo concludere, non puoi decidere tu, perché ancora una volta
uno vale uno>>.
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Certo le cose magari andranno bene, o purtroppo
le cose andranno male, ai posteri la sentenza, ma quella che si
prefigura all'orizzonte non è quella bella costa, di cui parlavo
sopra, ma l'ennesima scialuppa lanciata agli estorsori di questo
paese che hanno fatto versare molte lacrime, talmente tante quasi da
riempire il mare su cui oggi galleggiamo a fatica.
Ivano Asaro