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Guardia Costiera
La prima si è consumata qualche tempo fa proprio sul litorale della mia città: Tonnarella. Qualche giorno prima del ferragosto, sul finire della giornata
balneare, tre militari della guardia costiera, nel loro giro di pattuglia a piedi
lungo la striscia di sabbia (ahimè è rimasta solo questa) notavano che il punto
di vedetta, adibito obbligatoriamente, per i bagnini che ogni stabilimento
balneare deve avere, era sguarnito. Praticamente il bagnino era o a farsi gli
affari suoi oppure a svolgere mansioni su cui non aveva competenza.
Ironicamente il più alto in grado fra i tre si sedeva su quella sedia
aspettando l’arrivo sia del bagnino che del gestore del Lido. All’arrivo di
questi partiva forse la più grande commedia dell’arte mai realizzata. Sono
sicuro che se Goldoni l’avesse vista avrebbe rivalutato il canovaccio, perché la
capacità d’improvvisare di certi personaggi è fuori dal comune. In buona
sostanza, lasciando stare le perdite di tempo, il gestore del lido inveiva
contro la guardia costiera rea a suo dire di non occuparsi delle cose serie ma
di perdere tempo ; contro il sindaco, colpevole di non avere sufficientemente
pulito la spiaggia, e che alla fine anche la guardia costiera aveva le sue
mancanze; contro un po’ tutti insomma. Un oscar andrebbe anche al bagnino che a
tempo ripeteva ”mica si può stare tutto il tempo seduti, se qualche signora
chiama”. Davvero un ottima performance. Ma come ogni buon film ci vuole il coupe
de theatre. In mezzo alle urla arrivano due soggetti, concorrenti come
<<i migliori attori non protagonisti>>. Il primo è un noto
giornalista locale che in mezzo a tutto ciò che stava accadendo, sollecitato
dal gestore del lido, comincia a dire ai militari, fra l’altro con una divisa
alquanto ridicola in quest’occasione: << apposto di pensare ai bagnini perché
non pensate ai venditori ambulanti che rovinano la spiaggia>> (sono
sempre stato un fautore dei virgolettati, e questo credetemi è testuale al
cento per cento), uno dei tre risponde: <<ne abbiamo fermati 50 in questi
giorni>>, e li la battuta che fa epoca da parte di uno che lo ribadisco
fa il giornalista: << si voi ne arrestate 50 e domani mattina ce ne sono
altri 400 mila>>. L’altro, che definiremo il nostro Robert De Niro, per
non essere da meno, capito il nervosismo palpabile nell’aria che fa? Quello che
avrebbe fatto ogni persona normale sulla quarantina, genitore di figli: cantava
la sigla di Heidi. Indispettiti al massimo, il più alto in grado fra i tre si
girava verso di lui e gli chiedeva le generalità. Questo rispondeva
sarcasticamente di avere <<27 anni a dicembre>>. Concludendo: grida
di qua, insulta di la, i militari che con quell’azione avevano scoperto l’acqua
calda, se ne sono dovuti andare con la coda fra le gambe, naturalmente non
elevando nessuna multa, proprio nessuno ed esponendosi al pubblico delirante
<<sfottò>>. Indovinate cos’è successo dopo: il bagnino era ancora
una volta assente e clienti dello stabilimento, anche quelli con figli si
lamentavano dei militari per il loro atteggiamento troppo rigido.
Il tipico commercio che non si vede
Seconda
storia, questa volta vi giuro più breve. Qualche giorno fa uno zio della mia
ragazza mi raccontava una storia, a cui io, antipatico di natura non ho
creduto. In pratica a Mazara, sempre la mia città, gli immigrati tunisini
quelli regolari, ma che ancora mantengono salde radici criminali con la loro
terra d’origine, hanno avviato in grande stile, un mercato nero d’esportazione.
In questo momento in cui vi sto parlando decine e decine di magazzini di
fortuna vengono svuotati, il loro contenuto caricato su furgoni riempiti
finanche sul tetto e spediti con i normali e legali documenti proprio in
Tunisia, dove andranno ad alimentare il mercato nero. E’ facile capire come non
si tratti di soli generi alimentari, tutt’altro, in questi furgoni si possono
vedere frigoriferi, motorini, lampadari. Indovinate dove e come persone che
guadagnano poche centinaia di euro al mese possono permettersi tutta questa
roba. Io come detto non volevo crederci, almeno non ci credevo fino a quando
proprio i miei occhi hanno visto queste carovane prendere la strada per
Trapani, laddove parte la nave per Tunisi.
E’ facile anche qui capire che c’è chi alla dogana specula su queste
manovre e come a Mazara gli unici che si indignano sono proprio quelli che i
furti li hanno subiti. Di fatti a differenza della storia precedente qui di
militari e di forze dell’ordine non ne ho parlato, non ne ho potuto parlare perché
proprio sembrano non accorgersi di quanto accade.
Assistenti socialmente assenti
Ultima storia, che mi
prometto di approfondire in seguito anche per quanto assicurato ad un amico,
non riguarda più le strade della mia città ma proprio il palazzo comunale ed i
suoi interpreti. Parliamo della particolare situazione degli assistenti
sociali, che per legge dovrebbero essere uno ogni 5mila abitanti, e che invece
nella città del satiro mancano proprio, anzi c’è ma per soli due giorni a
settimana, per altro solo di mattina, oberata di lavoro, in buona sostanza
incapace, non per colpa di sua, di affrontare tutte le situazioni emergenziali.
Intransigenza part-time
Ora alla fine di questo noioso ma
utile, spero, elenco di casi che vi ho voluto raccontare pensiamo partendo
proprio dalle contraddizioni. Vi ho parlato dei militari della guardia costiera
che a dire di tutti i convenuti erano troppo intransigenti. Bene la stessa sera
di questo fatto raccontatovi due ragazzi di tredici anni del trapanese, rubano,
a quanto pare nel compiere una bravata, un’auto, fanno pochi metri e cadono in
mare. La loro morte ha portato la gente accorsa a chiedere a gran voce ai
microfoni, il perché delle mancate recinsioni, il perché della mancata
vigilanza, insomma dei ragazzi possono sbagliare, ci mancherebbe altro, i
grandi però devono prevenire. In pratica in provincia di Trapani di riffa o di
raffa le autorità sbagliano sempre. Se controllano e se non lo fanno. Per la
cronaca nei lidi ci sono bambini con meno di 13 anni. Nel secondo caso
chiarisco subito che ho specificato la provenienza tunisina per due ordini di
motivi: primo perché non tutti i tunisini-mazaresi tornano in Tunisia; secondo
sono comunque tanti quelli che tornano e tra questi è facile rintracciare le
mele marce. Nessun fatto razziale, semmai logistico. Intanto mentre tutto
questo commercio clandestino si consuma troviamo per le strade di Mazara,
esempio tipico di quest’estate, due o tre volanti affiancate, dei vari corpi
che compongono le forze dell’ordine, che fermano le auto e che magari le
multano per una delle due luci anabbaglianti fulminate. Certo la luce delle
auto è indice di sicurezza, attiva e passiva, ma siamo sicuri che è necessario
tutto questo spiegamento di forze mentre reati sicuramente più corposi si
compiono. Qual è la motivazione dell’intransigenza ad intermittenza? Infine il
delicato argomento degli assistenti sociali, cosa che come detto approfondirò
in seguito, ma che mi porta a dire già ora: ma è normale che a Mazara non si
trovano i soldi per assicurare il personale che deve avere il compito di
sostenere le coppie che vogliono adottare, iter di suo complicatissimo, e tutto
ciò che riguardo l’aiuto alle famiglie disagiate, italiane e straniere. O
vogliamo lasciare questo compito ai CAF di nuova statuizione? E poi ancora mi
rimbombano in teste parole lette tempo fa, non troppo in vero: <<La nostra città che ci tiene a non sfigurare
in questa speciale classifica rientra a pieno titolo: l’amministrazione
Cristaldi, secondo quanto riportato in articolo del GdS, vanta il maggior
numero d’incarichi affidati.>> (fonte “mazaraonline”: http://www.mazaraonline.it/?p=36426).
Da quanto si apprende ci sono 50 mila euro annui per dei consulenti,
qualificati ed utili quanto vuoi, e non ci sono i soldi per assumere assistenti
sociali che fra l’altro siamo obbligati ad avere per legge?
Signori con tutto questo, moltiplicato per troppe realtà nel territorio
nazionale, siamo sicuri che i problemi siano legati agli italiani spreconi?
Caro signor Monti e con lei tutti gli italiani a quando una spendig review sull’intransigenza
educativa e morale? A quando una sul tasso di civiltà del popolo? A quando una
sui licenziamenti per i poliziotti che non fanno bene il loro mestiere e
deturpano l’onorabilità di chi lo fa con dignità? A quando il reato di lesione
dell’orgoglio nazionale per gli stronzi che sono convinti che l’incoerenza
metodologica sia un diritto? Credo che sia inutile risparmiare se poi non si fa
nulla per non essere farlocchi, altrimenti rimarremo ciò che siamo: un bel
ricordo su una cartolina ingiallita dal tempo, con dietro scritta una bella
barzelletta.
IVANO ASARO
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