Pensieri Estivi
In data 10 giugno
di quest’anno ebbi a scrivere:
<<Bersani sa tutto questo e tace, volendo
escludere il campagnolo ed i suoi compagni di Partito dell’IDV, non
controllabili, ma stranamente non lo fa con Vendola a cui tende la mano. Ma
come Di Pietro no e Vendola si? Ma Vendola non è dichiaratamente di sinistra?
Paradossale direte, tutt’altro. L’italia dei Valori siede ormai da tempo in
Parlamento, cosa invece diversa per Vendola che ha bisogno per strutturarsi e
per crescere non solo di entrare nella stanza dei bottoni, ma anche dei
rimborsi elettorali. Bersani questo lo vede. Quindi come fece Veltroni proprio
con Di Pietro, usato per dire in Tv le cose che i democratici non potevano
dire, contro i comunisti del tempo, ora i vendoliani sarebbero lo strumento per
dire che la sinistra quella vera sono loro, contro Di Pietro e Di Liberto, ma
con Vendola appunto, un Vendola castrato un secondo dopo le elezioni
naturalmente, come fu per tutti quelli che hanno sperato nel PD. Allora Bersani
forse non sei inutile, sei più che inutile. Per carità non lo dico io, lo dice
la storia. Quella storia che ha bocciato BUSH, che ha bocciato SARKOZY, che
boccerà la MERKEL, che ha deriso Berlusconi e che ha cancellato Casini e quelli
come lui a livello mondiale dai posti che contano. Ma questo al segretario Pd
non interessa, lui deve tenere insieme il partito, non capendo che chi esce dal
pd, perché predica cose sbagliate sarà il primo a perderci, come Rutelli che è
passato da dirigente a signor Nessuno e neanche viene citato nell’alleanza del
Terzo Polo. Allora a questo punto che dire: spero che Vendola non faccia
l’errore di vedere nel Pd una speranza se non unitaria di tutto il
centro-sinistra italiano, e non come unico vessillo di un certo pensiero, il
che sarebbe inutile, e lasci al pd al loro vero animo, quello dettato dai Letta,
dai Veltroni, dai D’Alema, dagli Ichino ecc. ecc. ecc. Cose che insomma non
sono adatte alla gente normale, che vuole vivere serenamente
<<nonostante>> la politica.>>
Come ogni buon profeta dei poveri avevo capito come la politica cambia nome
ma, infondo, rimane inequivocabilmente la stessa, sempre. Il PD, animato dal
solito animo salvifico, dei propri interessi, ha lanciato l’amo, e l’uomo
<<tutto chiacchiere ed orecchino>>, al di la della prosopopea, è
caduto in tentazione. Già perché la tentazione di entrare vittoriosi in
parlamento, con tutta una schiera di deputati, non può non interessare a
Vendola, leader di un partito lontano dai media e che ogni volta deve sgomitare
per comparire, rimediando anche figuracce, come quella a Milano, dopo
l’elezione di Pisapia, dove il pugliese dalla “S” particolare, comiziò a
sproposito. Ma che il Pd volesse attuare giochetti, di cui sopra, era noto. La
speranza piuttosto era rivolta verso colui che si auto-predicava-proclamava,
come la nuova sinistra, quella nuova, quella che non ha paura di dire che è
figlia di Gramsci e che tecnicamente doveva stare sulle palle a gente come
Fioroni. Invece? Invece no. Vendola come ogni politico navigato, in accordo con
altri esponenti di Pd e dello stesso SEL ha fatto trapelare la notizia
dell’incontro, ha fatto fuoriuscire il nome dell’alleanza tecnica, in pratica tutto
ciò che poi anima o demotiva la gente in campagna elettorale. Vecchia tecnica,
però, caro Nichi e caro Pierluigi. La gente, una parte almeno non è così
stupida. Ed a poco servono le smentite dei giorni successivi, a poco servono le
interminabili elocuzioni per smontare quanto detto e fatto. Quello che è
avvenuto l’anno visto tutti, in un giorno solo tutti sono sembrati d’accordo,
anche lo stesso Casini, salvo poi, anch’egli smentire qualche giorno dopo. In
pratica i Leader, in vista dell’alleanza che sarà, o che potrebbe essere a
questo punto, hanno fatto un sondaggio, di quelli più precisi, hanno fatto
uscire furbescamente qualche indiscrezione per poi constatare l’umore della
gente: vedere insomma come l’elettorato prenderebbe questa idea di “polo della
speranza”. Fortunatamente la reazione è stata pessima. La gente ha detto
chiaramente che non si può promettere di rimanere socialisti a fianco all’unico
partito Casiniano d’Europa. Ma io andrei anche oltre e mi chiedo: se l’alleanza
con Casini è fallimentare per ovvie motivazioni non è altrettanto fallimentare
sperare in chi con Casini ci vuole andare? Visto che in politica non ci sono
mandanti ed esecutori materiali, ma tutti sono corresponsabili delle alleanze,
perché chi vuole andare con l’amico di Cuffaro è meno colpevole dell’amico di
Cuffaro stesso? La mia risposta, ovviamente, non può che essere di parificare
le responsabilità, perché, specie in politica, le amicizie si scelgono. Caro
Vendola hai sempre detto di non volerti togliere l’orecchino, questa volta
invece hai chinato il capo molto di più, perché oltre ad usare maneggiamenti
hai anche fatto capire il perché del tuo interesse ad andare col Pd-Udc da solo
e non lottare affinché ci sia anche IDV. Con questa conformazione, infatti,
l’IDV rimarrebbe fuori dalla coalizione di centro-sinistra, di cui tu farai
parte e si aprirebbero due scenari:
-il primo, quello vincente. Entrando in Parlamento con il premio di
maggioranza di colpo avresti fior di deputati da schierare, da far parlare per
5 anni, così da accreditarti come l’unico referente della sinistra, cancellando
proprio chi? Quell’IDV rimasta fuori dai giochi.
-Ma ci sarebbe anche la seconda
possibilità, quella di una vostra sconfitta, se insomma vincesse di nuovo MrB.,
anche li tu surclasseresti, in funzione dell’attuale legge elettorale il
partito di Di Pietro, fuori coalizione, ed anche li avresti quindi ormai
raggiunto l’obiettivo di radicarti a livello nazionale, dopo una forte campagna
elettorale a fianco dei “grandi”. Insomma tu non vuoi rivali degni alla tua
sinistra, tu non vuoi qualcun altro che parli come te di un certo tipo di
società. Ma questo disegno però ha una pecca: usa tutto il correttore che vuoi
ma il simbolo dell’Udc resterà sempre troppo sporco del giallo vaticano e del
nero mafioso, e quello del PD sarà ancora
sporco del grigio-ambiguità. A questo punto spero in una reale
redenzione di SEL, ma cosa che spero con maggiore forza, anche se
nell’immediato si presenta come una prospettiva quasi suicida, è la voglia di
IDV di provarci da sola, od al massimo con le forze della sinistra, per un
progetto di Sinistra, ma che sia fatto di parole capibili da tutti, anche da
quelli che figli di Gramsci dicono di non esserlo. L’IDV può con una forte e
giusta campagna elettorale, nelle piazze, nei parcheggi, nelle associazioni,
far dimenticare i suoi SCILIPOTI, e far ricordare che DE MAGISTRIS ed ORLANDO
sono passati da IDV e non da altre parti, che se in ITALIA l’acqua è pubblica e
non c’è il Nucleare, che se la gente si è pronunciata sul legittimo impedimento
il merito è proprio di quel campagnolo che con sua sorella ha capito bene dove
stavano le cose chiare. Una sola cosa però deve fare Di Pietro se vuole
realmente lottare e fare prendere qualche dispiacere a tutti, destra e
sinistra: scegliere bene i suoi candidati e soprattutto, fra questi, scegliere
una decina di giovani da far parlare, con grinta, grammatica ed ardore, non si
può vincere solo col <<che c’azzecca>> insomma. I giovani IDV, non
tutti, ma taluni, hanno grosse potenzialità, è ora che la nazione si accorga di
loro, se no anche Di Pietro, rimanendo fermo su queste posizioni e questi
uomini, avrà fatto un danno al partito (in prospettiva), al centro-sinistra, ed
all’Italia tutta, perché è vero che Di Pietro non si allea con Casini, ma chi
non gioca per vincere permette agli altri di farlo più facilmente.
Ivano Asaro
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