Dopo il lungo colloquio
avvenuto qualche giorno fa ad Arcore, Adriano Galliani ha deciso di
terminare il suo rapporto col Milan dopo 27 anni di gloria. Per
il Milan sarà un cambio epocale, perché si assisterà all'addio di
un dirigente che ha contribuito ai grandi successi dell’era
Berlusconi: 8 Scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Coppe dei Campioni, 5
Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinenantali, 6 Supercoppe
Italiane e 1 Mundialito sono infatti i trofei conseguiti infatti da
Galliani da a.d. del club. La
causa scatenante? Questa volta il Presidente Silvio Berlusconi ha
davvero poche colpe, la causa di tutto è la figlia Barbara, che ha
deciso di prendere in mano la situazione vista la crisi in cui
riversa il Milan. Lady B ha trovato la scusa per emergere e fare
fuori il vero leader della squadra rossonera, quell’Adriano
Galliani che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con la crisi
economica del suo club e il conseguente ridimensinamento del
prestigio rossonero in campo europeo. Barbara accusa la dirigenza di
aver operato negli ultimi anni in malo modo, specie sul mercato,
affermando che i soldi sono stati spesi per giocatori che, secondo
l’opinione di tutti, non sono da Milan. La figlia di Berlusconi non
ha tutti i torti, la squadra rossonera negli ultimi due anni è stata
modificata in toto, sono partiti giocatori come Thiago Silva,
Ibrahimovic, Pirlo (mandato alla Juve a parametro zero), Seedorf,
Nesta e tanti altri campioni per essere sostituiti da giocatori presi
a parametro zero da squadre mediocri. Inevitabile il riscontro sul
campo, il diktat della società, ovvero il bel gioco e il dominio
sull’avversario, non può essere rispettato se mandi in campo
giocatori poco adatti ai grandi palcoscenici. È vero però che
Galliani è stato costretto ad operare sempre in uscita per limare i
conti di una società che non ha più un centesimo, una società che
spende quasi quanto una squadra che lotta per la salvezza non può di
certo competere con le grandi del calcio. Nessuno è perfetto,
tantomeno Galliani, gli è stato ordinato di rendere autosufficiente
un club che aveva ingenti perdite economiche e ci è riuscito con
qualche cessione e ampliando le entrate commerciali,ma se da un lato
ha ottenuto grandi successi, la squadra si è fortemente indebolita.
Privarsi di lui in questo momento così delicato sarebbe alquanto
pericoloso per una società che non ha più un’identità.
Non
sappiamo che Milan sarà senza Galliani, ma dopo tutti questi anni è
giusto un graduale riassetto societario, nuove idee che possano
rilanciare le sorti del club. L’idea più suggestiva sarebbe il
ritorno di certi uomini che hanno fatto la storia del Milan, vedi
Maldini Baresi Albertini Seedorf, pronti ad occupare le poltrone e la
panchina (Seedorf) rossonere,magari proprio loro sono quello che
serve per voltare pagina e riportare i valori che c’erano quando
questi ex giocatori portavano il Milan sul tetto del mondo. Ma come
potrà superare questo momento se il Presidente non caccia un
centesimo?Senza Galliani al timone si spera davvero di fare le
fortune della società come in passato?Le domande sono tante e non
hanno risposte sicure,il futuro è incerto,l’unica certezza è la
separazione consensuale tra Galliani e il Milan, e scusatemi se è
poco!
Mirko Scimemi
![]() |
Mirko Scimemi |
Nessun commento:
Google+Posta un commento