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Luciano Tumbiolo |
La
stagione calcistica 2013\14 è iniziata nel migliore dei modi : tanto
spettacolo, tanti gol, mille emozioni e finalmente una Serie A
degna delle stagioni d'oro che infiammavano le passioni calcistiche
degli italiani e di innumerevoli affezionati nel mondo.
Perché
allora dobbiamo pensare ad un “sistema calcio” che in Italia è
destinato al fallimento?
Pensiamo alla Nazionale, scivolata al 9°
posto del Fifa World Ranking e quindi fuori dalle “teste di serie”
ai prossimi Campionati Mondiali Brasile 2014 (non succedeva dal
1978); i motivi di questa debacle sono da ricercare all'interno di un
ampio sistema che spazia dal tifo organizzato a Balotelli , dalle
scuole calcio alla Figc.
Uno dei maggiori problemi in Italia è
sempre stato quello dell' “Esterofilia” che perpetuano i club
militanti in Serie A, in media gli stranieri utilizzati dalle
squadre della massima serie sono il 55,5% degli uomini in campo con
percentuali anche maggiori nelle squadre che puntano al titolo;
eppure di talenti italiani ce ne sono a bizzeffe, i vari Berardi,
Gabbiadini, Immobile, Regini, Biraghi non hanno nulla da invidiare a
Birsa, Anderson, Perea, Jonathan o Vargas; mentre negli altri
campionati i giovani sono al centro del progetto tecnico ( Isco –
Real Madrid; Wilshere-Ramsey – Arsenal; Reus – Borussia Dortmund solo
per fare degli esempi) i nostri giovani vengono mandati a fare
gavetta nelle categorie inferiori o in altre squadre che puntano al
massimo alla salvezza; Morata in allenamento deve vedersela con Pepe
e Sergio Ramos ed ha come maestro Ronaldo, è facile che sia spinto a
dare sempre il meglio di sè e a crescere in funzione dei suoi
compagni mentre in Italia ai talenti viene concesso al massimo la
possibilità di svolgere il ritiro estivo con la prima squadra.
Se
volessimo scavare ancora più in profondità nel problema, dovremmo
addentrarci nei meandri della giungla “Scuola Calcio” : queste
sono nate dall'idea di creare profitto dai sogni degli italiani (
diciamoci la verità, chi non ha mai sognato di calcare il manto dell'Old Trafford o del Santiago Bernabeu ? ) e sono divenute negli anni
una fucina di potenziali campioni; ciò che però ritengo sia
sbagliato è la gestione che ha la Federazione su di esse: i bambini
vengono spesso affidati a preparatori poco qualificati (con un
semplice corso di 80 ore si può diventare Istruttore di Scuola
calcio FIGC) che non solo hanno una scarsa conoscenza tecnica, ma
sopratutto una scarsa attitudine all'insegnamento, perché il Calcio
non è solo una questione di mera tecnica ma innanzi tutto una
questiona mentale (senso della posizione, giocata in anticipo,
visione periferica, fair-play ecc).
La soluzione, a dire il
vero alquanto utopistica, sarebbe quella di creare la figura
professionale del “Tecnico Calcistico” , proveniente da uno
specifico Corso di Laurea (utopistico appunto, perché conoscendo
gli italiani ci sarebbero 100 mila iscritti all'anno, anche se si
potrebbe ovviare con il “numero programmato”) che comprenda
materie pratiche , sociologiche finanche psicologiche , che
permettano alla figura professionale un adeguato
insegnamento.
Ricollegandoci alle Scuole Calcio e spaziando fino
alla massima serie uno dei maggiori problemi del sistema sono le
Strutture: i centri sportivi proliferano nelle periferie delle grandi
città, ma sono al solito strutture private costose e di difficile
raggiungimento, il calcio così rischia di diventare, come il golf, uno sport per ricchi; sono sempre meno i centri di aggregazione
gratuiti e molti dei nostri talenti crescono segnando un gol tra un
palo zincato ed uno zaino messo a terra, per ogni Insigne e Cassano
in Serie A ci saranno sempre 100 talenti sprecati in una strada di un
quartiere popolare.
Non che in Serie A la situazione Strutture sia
delle migliori...
Gli stadi italiani sono vecchi (si, anche quelli di
Italia'90), scomodi e pericolosi : specchi dell'Italia della I
Repubblica sono dei mostri succhia risorse , costruiti male e
ammodernati pure peggio , macigni sulle spalle di comuni
indebitatissimi che fanno pagare cifre irrisorie per il loro
usufrutto alle compiacenti società di calcio, e chi ne risente è il
tifoso in prima persona (che avvilito ha abbandonato in favore della
comoda Pay-Tv ) e l'economia indirettamente a causa delle perdite
generate dal flusso negativo di spettatori.
Anche in questo caso
le soluzioni ci sarebbero ma in qualche modo non vengono mai
utilizzate, in primis si sente il bisogno di riportare il tifo buono
allo stadio, basta con gli stadi violenti e razzisti, si deve
riempire lo stadio di bambini, nonni e donne e quindi perché non
incentivare con forti sconti (riduzioni del 75% sul prezzo del
biglietto, fidelizzazioni dei nuclei familiari ecc.) il tifo
buono?
Con la Nazionale la Figc ci è riuscita, a Palermo ad
esempio la cornice di pubblico era magnifica, quando si riuscirà a
vedere un così bel pubblico in Serie A sarà un successo per il
paese intero.
E' recente la notizia di un testo presentato dal
deputato Nardella (PD) alla Camera dei Deputati in materia di
“rilancio dello sport italiano” , esso ripropone l'annosa ed
eterna discussione circa la “leggi sugli stadi” , questa dovrebbe
permettere la costruzione di nuovi impianti sportivi sempre che essi
siano previsti all'interno di complessi multifunzionali , per
intenderci modello Juventus Stadium o Nuovo Stadio Fiuli che assieme
allo stadio in sé comprendono centri commerciali, centri
polisportivi, sale convegni e tutto ciò che non sia a carattere
prettamente residenziale (si rischierebbe infatti di costruire
interi quartieri in deroga alle norme edilizie vigenti); altra
novità fondamentale del testo è quella dell'introduzione della gara
d'appalto comunitaria che permette una maggiore trasparenza
nell'assegnazione dei lavori, nella quale comunque il promotore (che dovrebbe essere la Società Sportiva che ne usufruirebbe ) ha un
diritto di prelazione potendo diventare aggiudicatario della gara
pareggiando alle stesse condizioni l'offerta vincitoria.
L'Europa
chiama e spetta all'Italia rispondere , il fallimento sarebbe
catastrofico ma come in tanti altri campi possiamo aggrapparci al
talento e all'ingegno italico , abbiamo avuto Da Vinci e Baggio ,
volete vedere che non ci salviamo?
Luciano Tumbiolo
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