 |
Diodato Pasquale |
Spesso per capire ciò che avviene
intorno a noi, bisogna fare un passo indietro, nel passato, nemmeno
tanto remoto.
Alcuni brevi cenni storici: nel 1941 a
Pearl Harbor il Giappone attacca la flotta americana, gli USA entrano
di fatto nel conflitto mondiale, nel 1943 a Stalingrado,l’esercito
nazista sconfitto si arrende dopo quattro anni di ferrea resistenza
dell’armata rossa russa.…
E' l’inizio della fine, del secondo
conflitto mondiale.
Sicilia, Giugno 1943 Preparativi
“Operazione Husky” :
Uomini dell’intelligence americana
preparano lo sbarco in Sicilia venendo in contatto con chi in quell'isola ha un influenza notevole ovvero “Cosa Nostra”, una
vera e propria trattativa.
La “target section” la squadra dei
servizi segreti, inviata per la missione, aveva due obiettivi
raccogliere informazioni e “suscitare nella popolazione sentimenti
favorevoli alle forze alleate”; gli americani ingaggeranno ed
invieranno gangster e uomini d’onore Italo-americani in supporto
alla missione.
Dopo un mese è tutto pronto gli
alleati sbarcano e conquistano facilmente la Sicilia, da allora non
la lasceranno mai più, divenendo essa centro nevralgico per le
guerre che verranno.
Le basi militari USA in Sicilia sono
circa 15, (Depositi, Stazioni di telecomunicazione, basi Guardia
costiera, centri comunicazione Nsa, basi aeree, navali e radar, solo
alcune con copertura NATO)tra le più importanti è giusto citare la
Base di Sigonella [CT] principale piattaforma militare americana del
mediterraneo centrale che ospita tra i numerosi armamenti, le testate
nucleari B-43, da più di 100 chilotoni l’una (La bomba atomica
sganciata su Nagasaki era di 10 – 20 kt).
Ma la militarizzazione dell’isola
sicula non fu sempre facile, a Comiso negli anni 80, in piena guerra
fredda siciliani ma non solo si opposero all’installazione dei
missili Cruise, che successivamente venne smantellata e riconvertita
in aereoporto civile, una prima vittoria sulle manie imperialistiche,
militaristiche degli USA.
Sono passati 70 anni dall’operazione
Husky e 30 anni da “Comiso” eppure la Sicilia sembra essere
perennemente in guerra, almeno secondo i governi americani che nel
recente 2004 decidono di installare sull’intera superficie del
globo 4 sistemi di telecomunicazione satellitare per scopi militari,
le sedi scelte sono: Kojarena in Australia, Virginia ed Hawaii USA ed
guarda caso, Niscemi [CL] Sicilia con l’autorizzazione e la
complicità di Politici Italiani e siciliani.
Il MUOS (Mobile User Objective System)
è una struttura composta principalmente da tre antenne circolari dal
diametro di 18,4 metri e due torri radio alte 149 metri, col compito
di pilotare i droni (bombardieri senza pilota) ed inviare dati ad
apparecchiature militari in tutti i fronti internazionali.
Tradotto in parole del tutto semplici:
parlare di pace puntando il fucile in testa al nemico…
“…Gramsci chiamerebbe un
pacifista, un cardiochirurgo che invece di fare i miliardi nelle
cliniche svizzere, se ne va ad operare i bambini gratis in Africa,
Gramsci chiamerebbe quel pacifista e lo metterebbe a fare il
ministro della difesa, non un generale con i cannoni in mano e il
mitra in tasca, mettere un generale come ministro della difesa è
come mettere un piromane a capo dei pompieri” Ascanio Celestini.
… vai a capire poi chi sono i nemici,
ma quella è un'altra storia.
Anche oggi a Niscemi come a Comiso
però, la popolazione si mobilita, pure perché, non sono
assolutamente da sottovalutare l‘impatto ambientale (Il MUOS è
dovrebbe sorgere o meglio sta sorgendo, visto che i lavori sono in
corso, all’interno di un’area protetta come la sughereta di
Niscemi)che il progetto avrebbe sul territorio ed l’inquinamento
elettromagnetico che metterebbe a rischio la salute delle popolazioni
limitrofe.
La battaglia del movimento NO MUOS è
in pieno svolgimento, mentre scrivo altri blocchi di manifestanti
stanno cercando di fermare la costruzione del “MUO..stro”; ad
onor del vero qualcosa a livello istituzionale forse si muove.
Staremo vigili ed attivi.
Questo scritto ha la sola ambizione di
informare e condividere qualche pensiero, non ha altre ambizioni
particolari, di certo non potrà fermare la militarizzazione
dell’isola, ma una considerazione va comunque fatta.
Quanti MUOS.. TRI, quante basi, quante
armi, quanti pericoli, quante guerre, quante zone protette violate,
quanto dobbiamo ancora sopportare per ripagare la vostra gentile
liberazione?
Pasquale Diodato
“Non
c'è strada che porti alla pace che non sia la pace”
Gandhi